domenica 27 gennaio 2008

TELEFONIA VOIP


ALCUNE NOTE SULLA TELEFONIA VOIP E CONFRONTO DEI SERVIZI OFFERTI DAI SEGUENTI OPERATORI DI TELEFONIA VOIP:

1) SKYPE (USA)

2) EUTELIAVOIP (Italia)

3) VOIPCHEAP (Gruppo Betamax)

Tutti questi sistemi sono dedicati alla telefonia via internet, necessitano pertanto di un collegamento internet di tipo flat.

Il mio parere:

Skype è attualmente il migliore e più diffuso sistema per comunicare tra pc e pc, va mantenuto per comunicare gratuitamente tra soggetti che hanno entrambi un collegamento internet flat (cioè non a tempo) e tengono normalmente acceso il pc.

Si possono anche chiamare i telefoni fissi, ma con costi oggi sensibilmente più alti di altri operatori.

Ad oggi, non può essere chiamato dalla linea telefonica normale. (skypein in Italia).

Può essere usato anche senza pc con un telefono lan voip dedicato (che funziona solo con Skype) ed internet attivo.

Da mantenere sempre per la qualità della comunicazione e la diffusione raggiunta.

Voipcheap offre le stesse funzionalità di base di skype. Da utilizzarsi per chiamare i telefoni fissi, sfruttando così la particolarità che, almeno per ora, di fatto si possono chiamare gratuitamente i fissi; è molto conveniente anche qualora si superi il limite delle 5 ore o si chiamino cellulari. In alti termini è il sistema più economico per chiamare chi non dispone di un collegamento internet.

Ad oggi, non può essere chiamato dalla linea telefonica normale.

Può essere usato anche senza pc con un telefono lan voip standard ed internet attivo.

Da mantenere fino a quando le tariffe saranno così convenienti.

EuteliaVoip, oltre ad incorporare le caratteristiche dei precedenti operatori, è caratterizzato da fatto che concede gratuitamente uno o più numeri di telefono in ingresso (a scelta per qualsiasi distretto italiano) che possono essere chiamati anche da telefoni normali. Questa caratteristica lo rende assolutamente adatto per dare una soluzione globale alla telefonia.

Può funzionare con il pc (in caso di chiamata in arrivo suona il pc), ma la soluzione ideale è un telefono lan voip standard (e linea internet attiva).

In pratica:

- tutti i soggetti che dispongono di una connessione internet flat ed attivano questo operatore possono comunicare tra loro sempre gratuitamente usando un telefono fisso e componendo un normale numero telefonico;

- gli stessi soggetti possono chiamare o essere chiamati dalla linea telefonica normale (a chi chiama saranno applicate le stesse tariffe associate al numero italiano che è stato scelto). Le tariffe, in uscita verso la normale linea, sono mediamente più alte di Voipcheap, ma più basse di Skype.

Fondamentale per essere chiamati anche dalla rete telefonica normale.

Assolutamente da sfruttare ed ha una convenienza ancora maggiore se è attivato da più strutture che comunicano spesso tra loro.

Soluzioni tecniche.

Tutti i sistemi sopra riportati possono essere utilizzati semplicemente con il computer, scaricando ed installando il software proposto dai singoli operatori.

Per tutti è comunque possibile utilizzare in alternativa al computer degli apparati telefonici.

Skype.

Skype necessita di una trattazione a parte in quanto non utilizza il protocollo di comunicazione standard (SIP), pertanto sarà necessario acquistare un dispositivo dedicato che funzionerà solo con Skype.

Va segnalato che la maggior parte dei telefoni per Skype offerti sul marcato (anche cordless) prevedono un collegamento al computer con interfaccia USB. Questi apparati sono di scarso interesse in quanto necessitano di un computer acceso per funzionare (quello al quale sono collegati).

La scelta deve essere orientata verso un apparato di tipo IP (anche cordless) che si colleghi direttamente al router (o hub) con un normale cavo di rete; in questo modo è sufficiente che sia attivo il solo collegamento internet.

Considerando quanto sopra riportato, Skype è il sistema che comunque meglio si presta ad essere utilizzato con il solo computer.

Eutelia, Voipcheap e tutti gli altri operatori che utilizzano standard SIP.

Le possibili soluzioni sono due:

1) acquistare un telefono IP con standard SIP da collegare direttamente alla rete. Esistono sul mercato più prodotti anche del tipo cordless (sono proposti anche prodotti WIFI che si collegano direttamente ad una eventuale rete LAN senza fili);

2) acquistare un adattatore (ATA). È un dispositivo che permette di collegare un telefono normale alla rete Lan. Questi dispositivi sono di vario tipo e possono dare la possibilità di collegare anche più telefoni normali; in questo caso diversi telefoni posso essere associati ad operatori diversi. Ad esempio, con un ATA a due ingressi, si possono collegare due telefoni normali, uno associato ad EuteliaVoip e l’altro a Voipcheap.

Stefano




PIROGRAFO

COME COSTRUIRE UN PIROGRAFO PROFESSIONALE CON UN ALIMENTATORE PER PC

COSA E’ UTILE SAPERE SUGLI ALIMENTATORI (PSU)

Potremmo trovare alimentatori di diverse generazioni (AT, ATX …), ma quello che più interessa è vedere come si comportano quanto colleghiamo la tensione di rete (220V). Per vedere se l’alimentatore si accende, oltre che dalla tensione in uscita possiamo vedere se gira la ventola di raffreddamento.

Dobbiamo considerare queste possibilità:

1) si accende con un proprio interruttore;

2) si accende appena collegato il cavo di alimentazione (non c’è interruttore);

3) non si accende anche se è collegata l’alimentazione.

Nell’ultimo caso bisogna trovare il cavo in uscita con il segnale denominato “remote on” oppure “ps on” presente in uno dei connettori in uscita. Quando PSU di questo tipo sono collegatati all’alimentazione (220V) ci sono solo due uscite che hanno una tensione >zero: in uno ci sono 5 Volt (standby) l’altro è il “ps_on” (generalmente con una tensione inferiore ai 5V). Quando l’avete trovata, l’uscita “ps_on” va collegata con il negativo (ground) e l’alimentatore dovrebbe accendersi.

Purtroppo alcuni alimentatori, soprattutto delle generazioni più vecchie, potrebbero non funzionare correttamente collegando in uscita il circuito di regolazione più avanti descritto in quanto non sono in grado di rimanere stabili con un carico che assorbe intensità di corrente molto variabile. In questo caso sarebbe meglio scartare l’unità; se proprio la si vuole utilizzare è necessario collegare nell’uscita dei 5 V anche un carico resistivo fisso che assorba la quantità di corrente sufficiente per renderlo stabile. Vanno effettuate delle prove con, ad esempio, 0,5 A , se necessario 1 A; quindi bisogna procurasi delle resistenze in grado di smaltire la potenza generata (es. 5W).

Non è necessario apportare delle modifiche alla PSU ed è sconsigliabile cercare di modificare le tensioni in uscita agendo sulle regolazioni interne (è anche pericoloso per le alte tensioni interne).

E’ invece opportuno aprire l’alimentatore per pulirlo e per eliminare i cavi superlui in uscita, tagliandoli a livello del circuito stampato; se necessario, ricordarsi di collegare stabilmente “ps on” con ground.

Nonostante sarebbe più corretto utilizzare l’uscita dei 3,3 V è bene invece utilizzare sempre i 5V per due motivi: di solito l’uscita dei 5 V è in grado di erogare maggiori quantità di corrente e a volte l’erogazione dei 3,3 dipende anche dall’assorbimento nell’uscita 5V. In ogni caso, il circuito di regolazione che segue, è in grado di fornire una gamma di regolazione completa con l’applicazione dei 5V.

In uscita si dovranno lasciare i cavi per i 12V, i 5V ed il negativo.

Consiglio di lasciare più cavi per ogni tensione, da collegare poi insieme:

12V: 1 - 2 cavi (generalmente colore giallo)

5V : 4 - 5 cavi (generalmente colore rosso)

Negativo: 4 – 5 cavi (nero).

COME COSTRUIRE IL REGOLATORE (PWM controller)

Ho potuto verificare che il circuito riportato nello schema funziona perfettamente allo scopo ed il costo dei componenti è molto limitato.

La lista dei componenti la seguente:

- n. 1 resistenza 100 ohm

- n. 1 potenziometro lineare 1Kohm

- n. 1 condensatore 22 microF

- n. 1 condensatore 10 nanoF

- n. 1 diodo 1N4148

- n. 1 integrato NE555

- n. 1 zoccolo per NE555

- n. 1 mostef canale N

L’elemento più critico è il mosfet che, oltre ad essere in grado di sopportare correnti notevoli, deve assolutamente avere Rds-on il più basso possibile. Ad esempio, in base alle prove effettuate ho potuto verificare che un RF540, con Rds 0,077 ohm, non è adeguato e raggiunge temperature eccessive.

Consiglio invece di utilizzare un IRFZ44 che ha le seguenti caratteristiche:

Vds 55V

Id 49°

Ptot 110W

Rds(on) 22 mohm.

Valutate comunque l’opportunità di dotare il mosfet di un dissipatore.

Vista la semplicità del circuito, per il montaggio è possibile usare una basetta millefori.

Come si può vedere, l’uscita 12V alimenta il circuito controller, mentre il mosfet modula la potenza sul carico rappresentato dalla punta del pirografo.

COME COSTRUIRE PUNTALE E PUNTA (Burning tip)

Per la costruzione del puntale, ognuno potrà dar sfogo alla propria creatività. Posso segnalare che un morsetto ceramico si presta bene allo scopo:

E’ possibile anche recuperare i contatti utilizzati all’interno delle normali prese domestiche, che comprendono anche il relativo morsetto stringicavo dove potrà essere fissata la punta. Per il cavo di collegamento tra puntale e pirografo una sezione di 1,5 mmq è corretta; se possibile, utilizzare cavo “super flex”.

La punta del pirografo può essere autocostruita con filo di nichel-cromo.

Il diametro più utilizzato è di 0,6 mm, ma 0,5 e 0,7 sono valide varianti.

Poter costruire autonomamente la punta rappresenta un grosso vantaggio sia in termini di spesa che di possibilità di realizzare punte con forme particolari a piacimento.


Buon lavoro a tutti.

Stefano